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Comunicato stampa AUR – I numeri di Perugia: cuore strategico dell’Umbria
COMUNICATO STAMPA
I numeri di Perugia: cuore strategico dell’Umbria
Il nuovo paper dell’Agenzia Umbria Ricerche sul capoluogo regionale. Campi: le realtà urbane sono il principale fattore di innovazione sociale. Oltre la retorica dei borghi e della città-regione
Perugia è – anzi, deve essere – il centro del centro: insomma, il cuore politico-economico dell’Umbria. È quanto emerge, numeri e cifre alla mano, dall’ampio dossier pubblicato oggi dall’Agenzia Umbria Ricerche. Una serie di istantanee che fotografano il capoluogo di regione mostrandone ruolo, potenzialità e fattori critici.
“La competizione elettorale per la carica di sindaco di Perugia è stata caratterizzata, spiega Alessandro Campi, Amministratore Unico dell’AUR, da una grande mobilitazione di energie e da un grande interesse mediatico, come non si registravano da molti anni. Se da un lato ciò è dipeso dall’importanza oggettiva della posta in gioco, dall’altro ha rappresentato la conferma di una tesi sulla quale l’Agenzia Umbria Ricerche ha più volte richiamato l’attenzione: il ruolo necessariamente unico e peculiare svolto dalla città capoluogo all’interno dell’Umbria”.
“È una tesi – prosegue Campi – che nei suoi lavori degli ultimi anni l’Aur ha spesso sottolineato, in controtendenza rispetto a un’immagine plurale e policentrica dell’Umbria, basata sul modello cosiddetto della città-regione ovvero sulla retorica musealizzante dei borghi”.
“La nostra idea è che un territorio che non abbia un suo centro direttivo e propulsore, dal punto di vista politico-amministrativo e della produzione di conoscenza, difficilmente può farsi promotore di quei processi di innovazione che sono la premessa di ogni sviluppo. Detto diversamente, la città, intesa come modello sociale e culturale specifico, storicamente tipico della tradizione italiana, è per definizione una fonte di dinamismo sociale, economico e culturale. Anche un luogo di tensioni, contrasti e contraddizioni senza i quali però non ci sarebbe alcun cambiamento o trasformazione”.
Come si legge nel documento pubblicato dall’Aur, “è esattamente questo il ruolo che Perugia ha giocato nel contesto umbro, in modo crescente, per l’intero Novecento sino ai giorni nostri. E i dati lo dimostrano ampiamente”. Dalle ricerche e analisi elaborate dai ricercatori dell’Agenzia emerge in effetti chiaramente la centralità strutturale svolta da Perugia in Umbria. “Una realtà, quella perugina, che presenta importanti fattori di attrattività in termini di qualità della vita, una ricca offerta turistico-culturale, un tessuto civico nel complesso sano e solidale, un alto tasso di integrazione tra le sue diverse componenti sociali, una dinamica della popolazione, livelli reddituali e tassi di scolarizzazione più alti che nel resto della regione. Ma che evidenzia anche – aggiunge Campi – aspetti problematici: ad esempio, le ridotte potenzialità occupazionali offerte a chi potrebbe essere interessato a farne la propria residenza stabile”.
Parliamo di “una città orientata al terziario ma con una importante base produttiva, fortemente segnata dalle sue due Università, ma che ha comunque bisogno di proiettarsi nel futuro sulla base di nuove idee e disegni innovativi, in modo da rafforzare ancora questo ruolo direttivo”
“Ma questo – conclude l’Amministratore Unico di Aur – è un compito progettuale che spetta alla politica e a chi ha responsabilità di governo e poteri di decisione. Il nostro è solo un contributo di conoscenza fattuale ed empirico a disposizione di chiunque voglia utilizzarlo”.
ALL’ATTENZIONE DELLE REDAZIONI/CON PREGHIERA DI PUBBLICAZIONE
Il quaderno è liberamente scaricabile dal sito dell’Aur: www.agenziaumbriaricerche.it
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