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Tesei
Donatella Tesei
Presidente Regione Umbria
Focus AUR
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Il valore della ricerca

30 Nov 2020
Tempo di lettura: 3 minuti

È soprattutto in periodi come quello che stiamo vivendo, segnati da eventi straordinari ed imprevedibili, che si coglie ancor più l’importanza della ricerca, non solo in campo sanitario e tecnologico. Oggi, infatti, sono anche la ricerca, gli studi e l’analisi nei settori economico e sociale che stanno cercando di supportare i governi, a tutti i livelli, per trovare una via d’uscita ed una strada che sia sostenibile. Se è vero che l’obiettivo più alto di un governo, locale o nazionale che sia, è il benessere della collettività, di fronte ad una stagione completamente mutata in termini di prospettive e di aleatorietà, l’amministrazione della cosa pubblica, mai come oggi, deve poggiarsi sulla massima consapevolezza delle proprie scelte, ognuna delle quali finisce per determinare conseguenze concrete che compongono le basi da cui ripartire. Così come diceva Luigi Einaudi è necessario: “prima conoscere, poi discutere, poi deliberare… Come si può deliberare senza conoscere?”.
A tutti noi oggi è chiaro – e quella attuale è solo l’ultima delle crisi moderne che ce lo sottolinea – che saranno avvantaggiati quei sistemi economici in grado di trasformare i dati, attraverso elaborazioni e analisi, in informazioni a loro volta traducibili in conoscenza, quella conoscenza strategica per aiutare le decisioni, per analizzare gli esiti delle azioni, per migliorare le scelte future.
Il susseguirsi di eventi in divenire che si amplificano, si diversificano, si intrecciano e, in ultimo, rischiano di travolgerci, rende sempre più complesso il compito del ricercatore, dell’analista di dati, dell’interprete di fenomeni. Al contempo, si tratta di un tipo di attività da cui, ormai, non si può più prescindere.
Per una Amministrazione regionale è dunque un privilegio poter disporre di un proprio istituto di ricerca.
L’Agenzia Umbria Ricerche viene da una lunga tradizione, affonda le sue radici nella storia stessa del regionalismo umbro. Oggi, alle soglie di un nuovo riassetto organizzativo, il nostro intento è quello di valorizzare ulteriormente l’attività di ricerca, potenziarla e renderla ancora più efficiente e funzionale alle esigenze del governo regionale.
L’AUR svolge un’attività peculiare, che non si sovrappone ma si affianca, arricchendola, alla conoscenza prodotta in campo accademico ed al lavoro di programmazione economica svolta in seno all’ente regionale. Pur se ente strumentale della Regione, l’AUR si connota per un certo grado di autonomia che le garantisce quella flessibilità e apertura verso l’esterno indispensabile per raccogliere le complesse sollecitazioni provenienti dal mondo circostante e per mantenere un alto grado di autonomia. Il tutto nella consapevolezza che la conoscenza sedimentata e puntuale della dimensione locale è una risorsa preziosa, che solo un istituto di ricerca regionale riesce a garantire e a rinnovare nel tempo. È preziosa in tempi di ordinarietà, per la sua capacità di offrire un valido supporto alla politica per una più consapevole azione di governo, soprattutto nel momento in cui le stesse strategie europee e nazionali sono sempre più attente e orientate alle specificità locali. E lo diventa ancor di più durante passaggi epocali.
Nell’attuale emergenza la nuova vocazione dell’AUR – essere presente in maniera continuativa con studi e analisi il più possibile agili e accessibili – si è rafforzata, assecondando le necessità della stessa Amministrazione regionale di poter disporre in tempi rapidi di elementi conoscitivi funzionali alle esigenze pressanti dettate dalla contingenza di una crisi da affrontare.
Lo sforzo richiesto all’Agenzia di procedere in questa direzione ha altresì contribuito ad animare il dibattito pubblico, fornendo punti di riferimento importanti per la collettività in una fase di smarrimento dominata da una forte esigenza di seguire il corso degli eventi e di trarre elementi utili per prefigurarne possibili evoluzioni.
Il cammino che abbiamo già iniziato a tracciare è dunque punto di partenza per una nuova stagione dell’AUR, che deve valorizzarsi fino a diventare una delle eccellenze della Regione Umbria nel panorama nazionale.