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Elisabetta Tondini
Agenzia Umbria Ricerche
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Mauro Casavecchia
Agenzia Umbria Ricerche

Rigenerazione urbana al via: un banco di prova per i comuni umbri

24 Gen 2022
Tempo di lettura: 6 minuti

La complessa macchina delle riforme e degli investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza si è messa in moto e comincia a produrre le prime ricadute sui territori. Gli enti territoriali sono chiamati a giocare un ruolo importante, in stretto raccordo con il Governo centrale, tanto che si stima che oltre un terzo delle risorse complessive, pari a circa 66 miliardi di euro (che possono arrivare a 80, considerando anche il Piano nazionale per gli investimenti complementari), vedrà il coinvolgimento con diverse modalità attuative di Regioni, Province, Città metropolitane, Comuni e altri soggetti territoriali.

Sono due le Missioni che prevedono il maggior protagonismo dei livelli locali: la sesta, che riguarda la Salute, quasi per intero gestita da Regioni e Aziende sanitarie e ospedaliere, e la quinta, che afferisce a Inclusione e coesione, per la quale il 93% delle risorse sarà destinato agli enti locali.

Stima delle risorse del PNRR destinate agli enti territoriali per Missione
Fonte: elaborazioni Aur su dati italiadomani.gov.it

Il coinvolgimento delle amministrazioni territoriali nella gestione diretta delle risorse avviene sostanzialmente in due modi:

·         in qualità di destinatari di risorse, partecipando a iniziative finanziate dal Governo per realizzare progetti specifici che contribuiscono a un obiettivo nazionale (es. in materia di digitalizzazione);

·         in qualità di soggetti attuatori diretti o beneficiari, acquisendo la titolarità di specifici progetti in ambiti di competenza locale e assumendosi la responsabilità della loro concreta realizzazione (es. asili nido, edilizia scolastica, interventi per il sociale).

Rientra nella seconda modalità il tema della rigenerazione urbana, collocato nel PNRR all’interno della Missione 5 Inclusione e coesione, Componente 2, Investimento 2.1, a cui sono destinati 3,3 miliardi di euro, il 16,6% delle risorse previste per l’intera Missione.

Si tratta di un insieme di interventi che, attraverso il miglioramento della qualità del decoro urbano e del contesto ambientale, svolgono una importante funzione di supporto all’inclusione e di riduzione dell’emarginazione e del degrado sociale.

Le risorse previste per questo tipo di interventi sono state integralmente destinate attraverso un bando del Ministero dell’interno che prevede l’assegnazione di contributi a Comuni con oltre 15.000 abitanti, per progetti di rigenerazione e riqualificazione, finalizzati ad affrontare problemi di degrado, scarsa sicurezza, mancanza di identità nei quartieri, carenza di spazi pubblici attraverso la realizzazione di nuove realtà e la creazione di infrastrutture e servizi, anche attivando politiche di partecipazione.

In virtù dell’obiettivo del riequilibro territoriale perseguito dal PNRR, l’attribuzione del contributo ha riservato una attenzione particolare per le regioni del Mezzogiorno, alle quali è stata assicurata una quota almeno proporzionale alla popolazione residente.

Inoltre, proprio per la finalità dell’intervento, la distribuzione dei fondi è stata effettuata dando priorità ai Comuni con maggiore vulnerabilità sociale e materiale. Questa condizione è stata quantificata dall’Istat attraverso l’apposito indice IVSM, che sintetizza per ciascun Comune lo stato di degrado e di disagio sociale attraverso sette indicatori, che misurano la presenza di alloggi impropri, di famiglie numerose, con potenziale disagio economico e in disagio di assistenza, di giovani fuori dal mercato del lavoro e dalla formazione, l’affollamento abitativo.

Dei 2.418 progetti complessivamente presentati, ne sono stati ammessi 2.325 e finanziati 1.784, di cui sono titolari 483 Comuni. I finanziamenti unitari per gli enti sotto i 50.000 abitanti non superano i 5 milioni di euro, mentre per quelli più grandi e per le città metropolitane possono arrivare fino a 20 milioni di euro.

Dalla distribuzione regionale si evince che il 53% delle risorse sono state destinate al Mezzogiorno, con la Campania al primo posto con quasi 487 milioni di euro.

L’Umbria riceverà risorse per quasi 78 milioni di euro, pari al 2,3% dello stanziamento totale.

PNRR – Rigenerazione urbana: distribuzione regionale delle risorse assegnate ai Comuni (milioni di euro; % sul totale)
Fonte: elaborazioni Aur su openpolis.it

Quanti e quali sono in Umbria i Comuni che beneficeranno di queste risorse?
Dei 15 Comuni umbri, sui 92 totali, con almeno 15.000 abitanti, 14 hanno partecipato alla selezione e 12 sono stati finanziati. Quanto ai tre Comuni esclusi dal finanziamento, Gubbio e Narni sono stati ammessi ma non finanziati, in ragione di un indice di vulnerabilità sociale e materiale non sufficientemente elevato per rientrare in posizione utile nella graduatoria; Castiglione del Lago non risulta aver presentato una richiesta nei termini previsti.

Tra i tre Comuni umbri con almeno 50 mila abitanti, Terni beneficia del finanziamento più cospicuo, pari a 18 milioni di euro (il 23% del totale destinato all’Umbria), ma in termini procapite è Umbertide a guidare la classifica, con 304 euro per abitante e un totale di 5 milioni da investire.

PNRR – Rigenerazione urbana: risorse assegnate ai Comuni dell’Umbria (milioni di euro)
Fonte: elaborazioni Aur su dati Ministero dell’Interno (decreto 30 dicembre 2021)

PNRR – Rigenerazione urbana: risorse assegnate ai Comuni dell’Umbria (euro procapite)
Fonte: elaborazioni Aur su dati Ministero dell’Interno (decreto 30 dicembre 2021)

Nello specifico, le iniziative finanziabili ricadono sotto tre ambiti di intervento:
A.      manutenzione per il riutilizzo e la rifunzionalizzazione di aree pubbliche e strutture edilizie pubbliche esistenti a fini di pubblico interesse, compresa la demolizione di opere abusive eseguite da privati in assenza o totale difformità dal permesso di costruzione e la sistemazione delle aree di pertinenza;
B.      miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, anche attraverso la ristrutturazione edilizia di edifici pubblici, con particolare riferimento allo sviluppo di servizi sociali e culturali, educativi e didattici, o alla promozione di attività culturali e sportive;
C.      interventi per la mobilità sostenibile.

Quasi tre quarti delle risorse assegnate in Umbria riguardano la realizzazione di progetti appartenenti all’ambito B.

Le risorse verranno assegnate secondo una programmazione pluriennale che si completerà nel 2026. I Comuni beneficiari del contributo, in qualità di soggetti attuatori, devono rispettare una tempistica stringente: i lavori dovranno essere affidati entro il 30 settembre 2023, mentre entro il 31 marzo 2024 dovrà essere realizzato almeno il 30% delle opere, pena la revoca totale del contributo assegnato. Entro il 31 marzo 2026 dovrà essere infine trasmesso il certificato di regolare esecuzione, in linea con il termine di conclusione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

La questione dei tempi di attuazione è dirimente: l’esperienza ci insegna che la durata dei lavori per la realizzazione delle opere pubbliche in Umbria – come del resto accade a livello nazionale – è tendenzialmente lunga e commisurata al taglio dell’intervento. In questo caso, la scala delle opere previste va da un minimo di 100 mila euro a un massimo di 10 milioni di euro: sulla base dello storico, la corrispondente durata media per completare l’intero ciclo dell’intervento (comprensiva di progettazione, affidamento e realizzazione lavori) andrebbe dai 3 anni e mezzo a oltre 8 anni e mezzo. Senza considerare il tempo ulteriore per espletare le procedure amministrative di realizzazione della spesa e rendicontarla, un passaggio necessario secondo le regole del Next Generation Eu. Anche con la prevista riduzione dei tempi collegabile alle semplificazioni procedurali introdotte a livello governativo nel caso del PNRR, la realizzazione degli interventi di rigenerazione urbana ad opera dei Comuni umbri coinvolti rappresenterà evidentemente un banco di prova particolarmente impegnativo.

PNRR – Rigenerazione urbana: risorse assegnate ai Comuni dell’Umbria per tipologia di intervento
Fonte: elaborazioni Aur su dati Ministero dell’Interno (decreto 30 dicembre 2021)

PNRR – Rigenerazione urbana: risorse assegnate ai Comuni dell’Umbria per annualità (milioni di euro)
Fonte: elaborazioni Aur su dati Ministero dell’Interno (decreto 30 dicembre 2021)

PNRR – Rigenerazione urbana: progetti finanziati ai Comuni dell’Umbria

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