AUR: una storia che parte da lontano
Gli anni Cinquanta e Sessanta
Era il 1955 quando Luigi Einaudi pubblicò le sue “Prediche inutili” e la prima di queste era intitolata “Conoscere per deliberare”. Nel 1956, a quanto pare, le Camere di commercio di Perugia e di Terni fecero proprio il motto einaudiano e costituirono l’Associazione per lo Sviluppo Economico dell’Umbria, in pratica siamo di fronte all’anno zero dell’attuale Agenzia Umbria Ricerche, con lo scopo di promuovere studi sulla situazione economica della regione.
In quegli anni l’Associazione mise in campo una serie di iniziative volte a studiare, approfondire e capire le ragioni dell’arretratezza dello sviluppo regionale da cui maturò la consapevolezza dell’importanza di dotarsi di un “piano organico e unitario per lo sviluppo regionale” in grado di favorire la programmazione sul e del territorio.
Negli anni Sessanta la riflessione sulla situazione socio-economica dell’Umbria approdò in Parlamento in due diverse tornate: la prima nel 1960 (febbraio) e la seconda nel 1966 (gennaio e aprile). Questi due eventi rafforzarono la consapevolezza del bisogno di studi e ricerche per approdare a un piano di sviluppo economico solido. Nel settembre 1960 venne costituito il Centro regionale per il piano di sviluppo economico dell’Umbria (CRPSEU) su iniziativa delle Amministrazioni delle due Province di Perugia e Terni e delle rispettive Camere di commercio, nonché dell’Associazione per lo sviluppo economico dell’Umbria.
Il 9 gennaio 1961, con decreto del Ministro dell’Industria e commercio, Emilio Colombo, venne istituito il Comitato Regionale per il Piano di Sviluppo Economico dell’Umbria, che andò a sancire una saldatura tra il livello istituzionale regionale e quello nazionale. La strada ormai era aperta alla creazione di un Piano umbro per lo sviluppo economico della regione.
Le vicende economiche della metà degli anni sessanta del Paese finirono col condizionare l’operatività del “Piano di sviluppo umbro” del quale, fra l’altro, si parlò nella seduta parlamentare del 1966.
Nel 1968 venne elaborato lo “Schema regionale di sviluppo economico dell’Umbria” in continuità con il “Piano”. Anche in questo decennio la ricerca socio-economica aveva giocato un ruolo importantissimo a supporto del rilancio dello sviluppo dell’Umbria.
Dalla nascita delle Regioni ad oggi
La nascita delle Regioni portò a compiuta maturazione la consapevolezza dell’importanza di un profilo istituzionalizzato della programmazione regionale, in sintonia con la politica di coesione della Comunità europea.
Grazie alle esperienze maturate negli anni Cinquanta e Sessanta, nel 1972 nasce il Centro Regionale Umbro di Ricerche Economiche e Sociali (CRURES) che si caratterizzò per un’imponente attività di ricerca volta a mettere insieme una gran mole di dati e a far ricorso sovente a rilevazioni ad hoc.
Il CRURES venne sciolto nel 1984 e sostituito dall’Istituto Regionale di Ricerche Economiche e Sociali (IRRES), che inizia ad operare nel 1986. Un po’ meno orientato alla rilevazione dei dati quantitativi e molto più attento alla ricerca sociale e territoriale, l’IRRES mostra uno spiccato interesse per lo studio dell’Umbria in comparazione con le altre aree del Paese.
Nel 2002 l’IRRES viene sostituita dall’odierna Agenzia Umbria Ricerche (AUR) che svolge le seguenti funzioni:
– raccolta, osservazione ed analisi dei dati riferiti alle principali grandezze economiche, sociali e territoriali;
– analisi, studi e ricerche sugli andamenti congiunturali della struttura economica-produttiva e sulle trasformazioni socio-demografico-territoriali;
– redige un Rapporto periodico sull’andamento economico e sociale della regione.
Alla guida dell’AUR, da maggio 2022, in qualità di Amministratore Unico c’è Alessandro Campi, Professore Ordinario di Scienza Politica dell’Università degli Studi di Perugia.