Focus

  1. Home
  2. /
  3. Focus
  4. /
  5. Cresce nel 2023 l’occupazione...
Elisabetta Tondini
Agenzia Umbria Ricerche

Cresce nel 2023 l’occupazione umbra, nonostante il calo demografico

L’aumento del lavoro segnato, più che in Italia, dai dipendenti a tempo indeterminato

4 Apr 2024
Tempo di lettura: 6 minuti
pagine 1 2

Caratteri e dinamiche occupazionali
L’occupazione degli umbri nel 2023 è aumentata rispetto all’anno precedente di circa 9.300 unità, a un tasso (+2,6%) più elevato di quello nazionale (+2,1%): i 362 mila lavoratori registrati dall’Istat nella Rilevazione continua delle forze di lavoro sono dunque tornati a superare il livello (358 mila) del 2019.

“L’occupazione degli umbri nel 2023 è tornata a superare i livelli del 2019”

Nel complesso sono cresciuti in un anno più gli uomini che le donne (+3,6% contro +1,4%), contrariamente a quanto occorso su scala nazionale, quale risultato di specifici fenomeni che hanno riguardato la posizione professionale:
·       un’espansione in Umbria, molto più marcata che in Italia (+5,6% contro +2,3%), del lavoro alle dipendenze per 15 mila unità aggiuntive, di cui circa 8 mila uomini e 7 mila donne;
·       una flessione (-6,9%, quasi 6 mila unità in meno) del lavoro autonomo, in controtendenza rispetto al lieve recupero nazionale, e la sua spiccata caratterizzazione femminile: le lavoratrici indipendenti sono diminuite del 16,1%, quasi 5 mila unità in meno (quando in Italia hanno registrato un incremento del 2,5%), a fronte di un -1,8% maschile.

“In un anno, più lavoro alle dipendenze per 15 mila unità aggiuntive”

Il depauperamento della compagine autonoma è un fenomeno che, da una quindicina d’anni, sta caratterizzando il lavoro italiano e in particolare quello umbro, strutturalmente connotato per una relativa maggiore presenza di professionisti, imprenditori, artigiani, consulenti e freelance che lavorano in proprio. La componente autonoma, che nel 2019 era del 25,3% (22,8% in Italia), in soli quattro anni è scesa al 21%, raggiungendo il livello nazionale. Non si esclude che a spiegare in parte questo fenomeno possa essere stata la conversione di partite Iva in lavoro alle dipendenze.

Dunque, è il lavoro alle dipendenze che sta di fatto trainando il mercato del lavoro, in Umbria più che in Italia.

“Impennata dei tempi indeterminati: +7,2% in Umbria, +3,3% in Italia”

Ma la vera buona notizia è stata l’impennata dei tempi indeterminati (+7,2% in Umbria, +3,3% in Italia), a fronte di una flessione dei contratti a termine. La consistenza dei dati incrementali (15.700 unità in più, di cui 8.100 donne e 7.600 uomini, a fronte di un calo complessivo di 700 unità a termine) consente di dire che non si è trattato di un mero riassorbimento di lavoratori a tempo determinato, ma di un vero e proprio ampliamento del mercato della domanda, che è tornato a prediligere forme contrattuali stabili. Una tendenza, questa, che potrebbe essere stata agevolata dagli incentivi all’occupazione (per giovani e per donne, anche con oltre 50 anni, disoccupate) introdotti nel 2023. Non si conosce se e in che misura tali incentivi siano stati utilizzati nella regione. Ciò che di certo emerge dai dati disponibili è un’espansione occupazionale rispetto all’anno precedente degli under 35 assai contenuta (mille unità in più, per un tasso incrementale dell’1,5%); invece, la dinamica occupazionale nei tempi indeterminati delle donne ha superato quella degli uomini e, considerando l’occupazione totale, la sola classe delle 50-64 enni si è ampliata in un anno di circa 3 mila unità (+5,2%).

“Le donne assunte prevalentemente con contratto part-time”

Anche tra i lavoratori dipendenti si segnalano sostanziali differenze di genere: mentre gli uomini sono stati assunti quasi esclusivamente con contratti a tempo pieno, l’incremento delle dipendenti è stato per lo più con contratto a tempo parziale (circa 5.500 unità in più, contro le 1.600 dei tempi pieni), a differenza di quanto occorso nel mercato italiano. In definitiva, nel 2023 oltre 1/3 delle dipendenti umbre lavora con contratto part-time, e di 10 dipendenti umbri con questa forma contrattuale, 8 sono donne.

pagine 1 2