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Coco
Giuseppe Coco
Agenzia Umbria Ricerche
Focus AUR
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Figli, perché sempre meno?

15 Lug 2024
Tempo di lettura: 4 minuti
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I numeri parlano chiaro: in Italia ci troviamo di fronte ad un netto calo delle nascite. Da una quindicina di anni si registra una decrescita significativa dei neonati. In particolare, tra il 2008 e il 2023 c’è una differenza di -3,3 figli ogni mille abitanti.

L’Umbria come trend non fa eccezione, anche se va segnalato – in quanto è un dato molto interessante sul quale sembra utile riflettere – che nel quinquennio 2003/08 ha fatto registrare performance migliori della media italiana.

Questi i dati. Ma, perché nel nostro Paese si fanno sempre meno figli?

Alla base del fenomeno si intrecciano questioni che hanno a che fare sia con la dimensione economica, sia con quella valoriale/culturale (Figli, uno forse zero). Sul tappeto le argomentazioni sono diverse. Nella tabella sottostante, che non vuole rappresentare assolutamente una scala gerarchica del “child free”, troviamo alcune delle motivazioni maggiormente diffuse.
Vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta.

Nella dimensione più effettuale, l’intreccio degli items appena riportati, anche se con incidenza diversa da caso a caso – visto che la soggettività in queste faccende è una variabile con un intervallo di oscillazione molto ampio -, si è tradotto, come abbiamo visto dai numeri, in una diminuzione delle nascite, rispetto alla quale non sembrano intravedersi segnali tangibili di inversione di tendenza.

Come è facile intuire, la questione è di quelle delicate. Ed è confermata da diverse analisi. Una su tutte. Dal rapporto Coop 2023 risulta che il 51% delle persone tra i 20 e i 40 anni si manifestano non interessate a diventare genitore.

In questo scenario dalle tinte fosche, però, a ben vedere uno spiraglio, seppur flebile, lo si intravede e ci è offerto dalle risultanze dell’Indagine Istat su “bambini e ragazzi” del 2023 (pubblicata il 20/05/2024) da cui emerge – stando alle intenzioni espresse dai giovanissimi tra gli 11 e i 19 anni – che una ripresa delle nascite potrebbe essere anche potenzialmente possibile.

Nello specifico, i ragazzi del campione si vedono in coppia (74%), propensi al matrimonio (72%) e soprattutto il 69% di loro desidera avere figli. E tra questi: il 61,5% ne vorrebbe due; il 18,2% tre o più; l’8,8% uno; il restante 11,5%, pur volendoli, non ne indica il numero.

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