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La chimica in Umbria tra passato e futuro

Anno: 2011

Con questo studio Aur, in collaborazione con Sviluppumbria, torna ad interrogarsi, alla luce della crisi del 2008 e delle nuove dinamiche della globalizzazione, sulla base manifatturiera regionale, sui caratteri della ricerca scientifica, sulla operatività strategica dell’Università di Perugia e sui suoi rapporti con il sistema delle imprese, sugli andamenti di un comparto particolarmente significativo, quello della chimica.

Un settore che ha caratterizzato la storia ed il percorso di industrializzazione del territorio umbro e di quello ternano in particolare (valga il riferimento al premio Nobel Giulio Natta i cui studi vennero condotti, per una parte importante, nei laboratori ternani) e che ancora oggi riveste una grande importanza per le novità che potrebbero mettersi in movimento all’interno di una più generale scelta green compiuta dalla programmazione regionale che può e potrà incrociare taluni vettori imprenditoriali, particolarmente importanti, che già da tempo operano in Umbria nell’area della chimica.

In essa si può veder bene l’operatività di grandi multinazionali e di significativi gruppi nazionali, il forte rapporto tra produzione e ricerca, che caratterizza tutte le produzioni chimiche, e dinamiche di un patchwork imprenditoriale diffuso nella regione che non raggiunge organiche dimensioni di filiera, ma dentro il quale si riconoscono più profonde costanti dell’apparato produttivo regionale: la meccanica, l’agricoltura, l’industria cementiera e i lavori pubblici.

Prodotti: Rapporto AUR