Focus
Mauro Casavecchia
Comuni umbri e PNRR: la distribuzione territoriale delle risorse
Le amministrazioni locali hanno un ruolo di primo piano nell’attuazione del PNRR: partecipano ai bandi per la presentazione di progetti, gestiscono le procedure per la realizzazione delle opere, sono responsabili del controllo sulla regolarità dei procedimenti.
Secondo il più recente dossier ANCI (febbraio 2024), le misure del PNRR che vedono Comuni e/o Città Metropolitane tra i soggetti attuatori comprendono 41 tra investimenti e sub investimenti articolati su 9 componenti, ai quali si aggiungono 4 investimenti a valere sul Fondo Complementare. L’insieme di questi investimenti porta a stimare un ammontare di risorse in gestione a Comuni e/o Città Metropolitane pari a circa 40 miliardi di euro. In pratica, le amministrazioni municipali sono i soggetti attuatori in assoluto più coinvolti in tutte le Missioni del PNRR (fatta eccezione per la Missione 3 “Infrastrutture per la mobilità sostenibile” e la Missione 6 “Salute” sulle quali non sono attive).
“I Comuni sono i soggetti attuatori in assoluto più coinvolti nel PNRR” |
In Umbria, sono stati appena resi noti dagli uffici regionali dati aggiornati sui progetti finanziati nel territorio, dai quali risulta che su un totale di circa 4.500 progetti per un valore complessivo di 5,1 miliardi di euro, gli enti locali figurano come soggetti attuatori di 1.435 progetti per un finanziamento totale (comprensivo di cofinanziamenti) pari a 700,1 milioni di euro.
La diffusione del dato è di grande interesse, perché offre l’occasione per gettare una luce sullo stato di avanzamento del PNRR che soffre, a livello nazionale, della mancanza di dati tempestivi e dettagliati, come da tempo denunciato da molti analisti. Va ricordato infatti che la piattaforma ReGiS, la banca dati ufficiale dedicata alla rendicontazione del PNRR, non è accessibile pubblicamente e inoltre registra con un certo ritardo l’evoluzione nell’assegnazione delle risorse e nell’avanzamento dei progetti.
Ad esempio, il dataset non tiene ancora conto dell’ultima revisione del PNRR (approvata dalla Commissione e dal Consiglio dell’Unione Europea con decisione dell’8 dicembre 2023), rinegoziata dal Governo anche per venire incontro alle difficoltà riscontrate dagli enti locali – e più in generale dai soggetti attuatori più piccoli – nel rispettare le rigide scadenze temporali previste. Con la nuova versione, oltre ad alcune modifiche apportate a milestone e target, una parte degli interventi a titolarità comunale è stata eliminata e un’altra parte dirottata su altre fonti di finanziamento. Il decreto-legge 19 del 2 marzo 2024 (“PNRR-quater”) ha successivamente fornito alcune prime indicazioni sulle risorse stanziate per portare comunque a compimento i progetti rientranti in misure che sono state del tutto o in parte stralciate.
Restringendo l’analisi ai progetti PNRR affidati ai Comuni umbri, è interessante perciò aggiornare il quadro dettagliato delle tipologie di interventi sui quali sono stati indirizzati i fondi, evidenziando anche, ove possibile, le informazioni attualmente disponibili relativamente alle misure oggetto della riprogrammazione.
Le risorse attribuite ai Comuni umbri
In Umbria, alla data dell’8 aprile 2024 i Comuni (e le loro Unioni) risultano come soggetti attuatori di 1.369 progetti, per un finanziamento complessivo di 620,1 milioni di euro.
La partecipazione al PNRR delle amministrazioni municipali umbre è estremamente capillare e coinvolge in qualità di soggetti attuatori tutti i 92 Comuni della regione.
La distribuzione delle risorse – come era lecito attendersi – risulta generalmente correlata alle dimensioni demografiche: i Comuni più grandi sono titolari di un maggior numero di progetti, i quali sono anche di dimensioni finanziarie mediamente più elevate.
“La partecipazione al PNRR delle amministrazioni municipali umbre è capillare e coinvolge tutti i 92 Comuni” |
Il Comune capoluogo regionale assorbe da solo quasi un terzo delle risorse destinate al complesso degli enti municipali, circa 198 milioni di euro, in quanto titolare del progetto di gran lunga più corposo, quello relativo al Bus Rapid Transit (BRT), che da solo pesa per 111 milioni.
Al Comune di Terni sono assegnati quasi 75 milioni di euro, 20 dei quali destinati al progetto pilota per il borgo di Cesi e 14 per la ristrutturazione del Teatro comunale “G. Verdi”. Seguono a distanza gli enti di fascia demografica medio-alta, tra 20 e 60 mila residenti, ciascuno dei quali è attuatore di progetti che assommano a 15,5 milioni di euro. Le dotazioni finanziarie si riducono via via al decrescere della taglia demografica, fino ai piccolissimi Comuni con meno di 5 mila abitanti ai quali sono attribuiti mediamente 1,8 milioni di euro ciascuno.
Va da sé che le grandi dimensioni del progetto BRT finiscano per gonfiare anche il valore medio per progetto, che per Perugia supera i 3,6 milioni di euro, mentre per Terni sfiora il milione e si riduce progressivamente man mano che si scende di taglia demografica, fino a minimizzarsi su un ammontare medio di 145 mila euro per i Comuni più piccoli.