Focus
Mauro Casavecchia
Comuni umbri e PNRR: lo scatto degli investimenti e il nodo della liquidità
Il 2024 è l’anno in cui gli enti locali titolari dei finanziamenti previsti dal PNRR dovranno consolidare la concretizzazione delle opere programmate. I Comuni, in particolare, sono chiamati a un impegno straordinario per gestire correttamente e in tempi rapidi risorse consistenti, che per l’Umbria ammontano nel complesso a circa 620 milioni di euro da spendere entro il 2026 (cfr. “Comuni umbri e PNRR: la distribuzione territoriale delle risorse”).
Una questione cruciale su cui si dibatte riguarda la loro effettiva capacità di esercitare efficacemente il proprio ruolo: le stesse amministrazioni, infatti, denunciano diffuse difficoltà finanziarie e carenze nella dotazione di risorse umane che spesso, nel recente passato, si sono tradotte in ritardi e inefficienze nel portare a termine gli investimenti programmati.
In questo approfondimento si cercherà di fornire elementi per valutare l’impatto degli investimenti PNRR sulle capacità di pagamento dei Comuni umbri e i possibili rischi di carenza di liquidità.
Lo sforzo straordinario richiesto ai Comuni
Le spese relative alle opere pubbliche finanziate dal PNRR, in quanto destinate a investimenti, sono classificabili tra le spese in conto capitale, distinte chiaramente nei bilanci comunali dalla componente di parte corrente che finanzia invece la gestione ordinaria.
Un’analisi dell’andamento delle spese in conto capitale, desunte dai bilanci consuntivi dei Comuni umbri, consente di visualizzare con chiarezza nel 2023 i primi effetti contabili dell’avvio del PNRR. Se, infatti, nel 2022 la variazione nominale della spesa aggregata rispetto all’anno precedente era stata appena dello 0,8 per cento, un valore ampiamente inferiore all’effetto inflazionistico che attestava così l’assenza – seppure con il Piano già formalmente in corso – di un aumento effettivo degli investimenti, nel 2023 la variazione annua in valori correnti balza invece a 49,5 per cento, a certificare la presenza di una mole aggiuntiva di interventi che si è riflessa nei conti municipali.
“Il forte balzo della spesa in conto capitale dei Comuni umbri nel 2023 certifica l’avvio delle opere del PNRR” |
Il grande scatto del 2023 è diffuso e riscontrabile nei Comuni di ogni fascia demografica, ma particolarmente concentrato in termini percentuali nelle code della distribuzione, cioè tra quelli minuscoli (meno di 2 mila abitanti) e quelli di massime dimensioni (i due capoluoghi), ove l’incremento nominale rispetto all’anno precedente ha superato il 58 per cento.
D’altra parte, che la velocità di avanzamento effettivo della spesa per gli interventi PNRR abbia subito un significativo incremento negli ultimi mesi è confermato anche dai recenti dati diffusi dalla Regione Umbria, secondo cui al primo trimestre 2024 si registra un montante complessivo di pagamenti effettuati da parte degli Enti locali dall’avvio del Piano (in questo caso comprendendo anche le amministrazioni provinciali) pari a circa 100 milioni di euro, mentre il corrispondente dato registrato al 31 agosto 2023 ammontava a circa 36,5 milioni.
Gli interventi previsti dal PNRR stanno dunque già modificando in misura rilevante l’entità della spesa comunale rivolta agli investimenti. In che misura impatteranno sul volume dei pagamenti nei prossimi anni?
Per quantificare un ordine di grandezza dell’impatto, possiamo supporre che i pagamenti degli investimenti collegati al Piano vadano ad aggiungersi rispetto al livello base della spesa in conto capitale “ordinaria” (cioè extra-PNRR) dei Comuni e che tutti i fondi vengano effettivamente spesi nei tempi prescritti, con una concentrazione nel biennio 2024/25 e una coda nell’anno successivo (ricordiamo che, ad oggi, la scadenza finale per la rendicontazione di tutti gli interventi è agosto 2026). Date queste premesse, possiamo stimare che il volume dei pagamenti per spese in conto capitale per il complesso dei Comuni umbri possa arrivare a sfiorare ordini di grandezza vicini ai 400 milioni di euro nell’anno in corso e nel prossimo, per poi scendere poco sotto i 300 milioni nel 2026.
“L’ulteriore accelerazione delle spese per investimenti attesa dal 2024 mette a dura prova la capacità finanziaria dei Comuni” |
Si tratterebbe di volumi molto rilevanti, anche rispetto all’accelerazione del 2023 e più che doppi rispetto all’attività ordinaria, che potrebbero dunque mettere a dura prova le capacità non solo organizzative e procedurali municipali, ma anche quelle finanziarie delle loro casse.