Focus
Giuseppe Coco
Turismo, l’Umbria tra aspettative e tendenze
Premessa
Il successo turistico di un territorio, pure quando è molto dotato come l’Umbria dal punto di vista artistico, ambientale, culturale, è sempre figlio di scelte e visioni. Difficilmente è attribuibile al mero caso.
Al netto delle potenzialità di una determinata area, i luoghi più attrattivi sono tali perché si sono dimostrati bravi – per fare un paio di esempi – nel:
i. gestire in modo ottimale la propria immagine, in quanto oggi sapersi rappresentare è fondamentale per ambire a conquistare quote aggiuntive – perfino considerevoli – di nuovi turisti.
ii. Dare gambe a quelle che potremmo chiamare “precondizioni turistiche”. In pratica, quell’insieme di policy dirette: all’accrescimento della cultura dell’ospitalità; al potenziamento delle attività formative, sia nel ciclo dell’istruzione secondaria che universitaria e manageriale; alla digitalizzazione delle infrastrutture finalizzate alla commercializzazione dell’offerta; al coordinamento delle varie social media strategy territoriali, ecc.
Ciò premesso, nel presente focus, cercheremo di mettere a fuoco cosa l’Umbria può aspettarsi nel breve periodo in termini di flussi turistici, viste le tendenze dei primi 7 mesi dell’anno, che vanno a confermare la crescita già registrata nel 2023.
Umbria, cosa aspettarsi dai flussi turistici nel breve periodo
Gli andamenti dei flussi turistici umbri degli ultimi due anni ci mostrano un settore vitale e in crescita.
Dopo un 2023 da record, dove le presenze hanno sfiorato quota 6.9 mln, i primi 7 mesi del 2024 hanno fatto registrare un ulteriore aumento dei turisti destinati in Umbria e questo ci ha portato a chiedere: cosa è legittimo aspettarsi nel breve periodo?
Presenze turistiche: una proiezione nel breve periodo
Proiettando la crescita del numero di presenze turistiche rilevata nei primi sette mesi sull’intero anno – e mettendola a sistema con i dati del 2023 – emerge che il 2024 si candida ad essere l’anno migliore di sempre.
“L’Umbria nel 2024, per la prima volta nella sua storia turistica, può superare i 7 milioni di presenze” |
Ha tutti i numeri in regola sia per far meglio dell’anno scorso (quando, fra l’altro, erano già stati superati i livelli pre-pandemia), sia per raggiungere, per la prima volta nella storia della regione, quota 7 milioni di presenze. Ovvero, un risultato in grado di portare linfa nuova al grande “gioco” delle aspettative che, nelle dinamiche economiche in particolare, contano e per giunta finiscono col (ri)fare diventare attuale il quesito: fino a che soglia possono arrivare i flussi turistici umbri vista l’offerta che la regione mette a disposizione dei propri visitatori?
Stando ai punti di forza dell’Umbria (paesaggio, cultura, spiritualità, artigianato, eventi, enogastronomia, sport e avventura), per chi scrive, le presenze turistiche potrebbero raggiungere finanche una soglia ad alto valore simbolico come quella dei 10 milioni (Turismo: l’upgrading delle aspettative). E questo, senza nessun rischio di incorrere nella problematica connessa all’overtourism (quando l’impatto del turismo eccede le capacità fisiche, ambientali, sociali, economiche, delle località dove avviene). Numeri alla mano, 10 milioni di presenze – stimando in 2,7 giorni la permanenza media – orientativamente significherebbero 3,7 milioni di arrivi (teste) nei 12 mesi. Ovvero un flusso gestibilissimo per un territorio ampio e con una grande offerta ricettiva (L’offerta ricettiva in Umbria: il 2023 versus il 2019) come quello umbro.
Arrivi turistici: una proiezione nel breve periodo
Proiettando la crescita del numero di visitatori osservata nei primi 7 mesi dell’anno in corso sul totale dei 12 mesi – e mettendola a sistema con i dati del 2023 – emerge che il 2024 si candida ad essere l’anno migliore di sempre in termini di arrivi. Ha tutti i numeri in regola per far meglio del 2023, anno record in cui erano già stati superati (e non di poco) i livelli pre-pandemia.
“Nel quinquennio 2025/30 l’Umbria potrebbe, per la prima volta nella sua storia, raggiungere quota 3 milioni di arrivi” |
Volendo fare una qualche riflessione rispetto ad un lasso di tempo più lungo, dagli elementi all’oggi in nostro possesso – al netto di guerre, pandemie e quant’altro -, se si dovessero confermare i tassi di crescita del 2023/24 e tenuto conto che nel 2025 c’è il Giubileo e nel 2026 c’è l’Otto centenario della morte di San Francesco, potrebbe risultare realistica l’ipotesi che l’Umbria entro il prossimo quinquennio possa raggiungere la soglia dei 3 mln di arrivi.
Umbria, i turisti nei primi 7 mesi del 2024[1]
Presenze. Il 2024 a confronto col 2023, 2019, 2018 e 2017
Le presenze turistiche complessive dei primi 7 mesi del 2024 superano nettamente quelle degli anni presi come benchmark.
“L’Umbria da gennaio a luglio del 2024 fa registrare un +6,1% di presenze rispetto all’anno record 2023” |
In valori assoluti, si va dai +219 mila rispetto al 2023 ai +947 mila col 2017; in termini di variazioni percentuali si oscilla dal +6,1% rispetto al 2023 al +32,8% col 2017.
Arrivi. Il 2024 a confronto col 2023, 2019, 2018 e 2017
Gli arrivi turistici complessivi dei primi 7 mesi del 2024 superano nettamente quelli degli anni presi come confronto.
“L’Umbria nei primi sette mesi del 2024 fa registrare un +147 mila arrivi rispetto all’anno pre-covid 2019” |
In particolare, il 2024 sfonda la soglia del milione e mezzo e rispetto al 2023 (anno dei record) fa registrare un +74 mila (+5,2%); rispetto al 2019, anno pre-covid, un +147 mila (+10,8%).
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Glossario
Arrivi turistici: numero di clienti, italiani e stranieri, ospitati negli esercizi ricettivi nel periodo considerato.
Presenze turistiche: numero delle notti trascorse dai clienti, italiani e stranieri, negli esercizi ricettivi.
Permanenza media: rapporto tra il numero di notti trascorse (presenze) e il numero di clienti arrivati nella struttura ricettiva (arrivi).
Segni convenzionali: – il fenomeno non esiste.
Nota
[1] Nella presente analisi, onde evitare di essere risucchiati dalle fluttuazioni dei dati imputabili all’epidemia da covid, non sono stati presi in considerazione gli anni 2020, 2021, 2022.